“Seguo le orme di nonno Emidio. Mai come oggi scienza e confronto possono salvarci”. Intervista Chiara Pepe

l futuro dell’enologia italiana passa via via in mano a nuove generazioni che non solo prendono le redini dell’azienda, ma contribuiscono a donare nuova linfa vitale al mondo del vino in un periodo assolutamente non facile. Tra cambiamento climatico e calo dei consumi, sono diverse le sfide che si trovano di fronte i giovani vignaioli. C’è chi si muove su un cambio di passo rispetto al passato e chi, come Chiara De Iulis Pepe, fa propria la visione di chi l’ha preceduta. Emidio Pepe, fonda l’azienda nel 1964, e la nipote eredita da lui sia la passione che l’entusiasmo. La viticoltura fa parte della sua vita quasi fin da subito, ma la sua prima vendemmia è quella del 2020. Un passo verso il futuro di questa azienda abruzzese, ma compiuto con un chiaro obiettivo in mente: «Portare avanti il pensiero di mio nonno, andando a cercare di perfezionare dove possibile alcuni dettagli», facendo conoscere il più possibile denominazioni come Montepulciano d’Abruzzo, Trebbiano d’Abruzzo e Cerasuolo d’Abruzzo.

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